Cos’è la Recitazione?

21 Apr 2020 | Blog

Cos’è la Recitazione? Lo abbiamo chiesto ai nostri alunni…

“Cos’è per me la recitazione”  (Rachele)

È il mio grande sogno nel cassetto che ho fin da quando ero bambina. Diventando sempre più grande ho iniziato a capire che non potevo lasciarlo nel cassetto ad impolverarsi, che non potevo lasciarlo a disparte o nel dimenticatoio.

Gli anni passavano, ma il sogno rimaneva sempre quello. E allora a quel punto mi sono detta “perché no?” “Perché non provarci”. Ho pensato che nella vita c’è tutto il tempo per fare un lavoro che non ci piace, o per scegliere la strada B o C… E io non ero pronta ancora a quelle strade. Piuttosto che pentirmene dopo avrei voluto prima provarci!

Per me è come un salto nel vuoto, una adrenalina assoluta, una sensazione inspiegabile. Interpretare un altro personaggio è una delle cose più particolari ed emozionanti che ti può capitare.

Recitazione è accorgersi dei dettagli. È cogliere emozioni che altri non colgono.

Recitare è azzerarsi completamente per dare il 100% al tuo personaggio.

Recitare è  trasportarsi in un’altra dimensione e vivere situazioni diverse dal normale.

Recitare per me è anche ansia allo stato puro. 

Ansia che ho… che ho sempre avuto per questa disciplina. Nella vita in generale non ho mai avuto tanta ansia quanto nel recitare. Ansia però che non fraintendete… perché è un ansia che mi fa stare bene.

Mi fa sentire quanto tengo a questa disciplina. Quanto mi importa. Quanto mi trascina. E quanto  allo stesso tempo mi fa sentire viva.

Lo consiglierei ad un collega?  CERTO.

Subito. È un viaggio unico. Un’esperienza unica. Non lo trovi in altri lavori o in altre strade. Solo la recitazione ti porta a mettere in discussione tutto e addirittura a metterti in discussione. Per migliorarti, per accorgerti di tante cose e perché no per riuscire a superare anche scogli dentro noi stessi.
La recitazione serve a liberarci. A superare le nostre paure. A superare il giudizio del pubblico. O almeno per me è questo. La recitazione è libertà. La recitazione ti butta in un mondo parallelo. Ti aiuta a sentirti libero di esprimere qualsiasi cosa.

E… si, consiglierei a qualsiasi persona di provarlo almeno una volta nella vita.

Rachele

 

Cos’è per me la Recitazione” (Giovanni)

La recitazione è principalmente una particolare arte diffusa in tutto il mondo, la quale può essere riconducibile a diverse culture ed etnie di diversi popoli. Tuttavia, con l’evoluzione della società, il termine ha ricevuto diverse definizioni ciascuna differente. Il mondo dell’interpretazione può avere diverse definizioni, infatti  può essere intuito come: 

A) Un istituto di formazione culturale: per esempio, il film di Peter Weir , “L’attimo fuggente” (“Dead Poets Society” 1989).

B) Un teatro dove avvengono diversi sketch comici: i film comici muti degli anni venti di Charlie Chaplin, Stan Laurel & Oliver Hardy in Italia noti come Stanllio & Ollio , Buster Keaton e Harold Lyod.

C) Un ambiente filosofico: I film di Woody Allen, François Truffaut e Ingmar Bergman.

D) Una forma di denuncia sociale, critica alla guerra e di avvertimento contro qualsiasi regime totalitario:  “Billy Elliot,”  “La grande guerra” e “Schindler’s List.”

E)  Un mondo fatato pieno di colori, magici elementi, mistero, avventura, azione e spionaggio:  i cartoni animati di Walt Disney (non troppo smielati), il mondo di Harry Potter, i film di Alfred Hitchcok, la saga di Indiana Jones, le avventure di Jack Sparrow e dei suoi amici Will Turner ed Elizabeth Swann e il mondo di 007 (James Bond).

F) Un posto distopico: film tratto dall’omonimo romanzo di George Orwell (“1984”) con John Hurt diretto da Michael Radford.

G) Un universo fantascientifico: la saga di Star Wars di George Lucas.

H) Un ambito  di purificazione (Catarsi aristotelica): per comprendere meglio basta pensare al personaggio di Adolf Hitler interpretato dall’attore svizzero Bruno Ganz nel film: “La caduta- gli ultimi giorni di Hitler,” (“Der Untertag” 2004) diretto da Oliver Hirschbiegel.

I) Passione (Shakespeare), musica,  osservazione dello spettatore (Brecht) e una commedia dolce oppure nera: “Romeo e Giulietta” (“Romeo and Juliet” di Franco Zeffirelli 1968), “Cantando sotto la pioggia” (“Singing in The Rain” co – diretto da Gene Kelly 1952), “Quarto potere” (“Citizen Kane” 1941 di Orson Welles),  “A qualcuno piace caldo” (“Somebody likes hot” di Billy Wilder) e “Il sorpasso” di Dino Risi.

Consigli sulla recitazione:

La prima volta che un aspirante attore si trova ad affrontare un set per un provino cinematografico, è naturale che la prima impressione sia lo spavento poiché un aspirante attore ha indubbiamente qualche possibilità di riuscire a sfondare altrimenti non sarebbe lì, perciò le migliori cose da fare sono:

1) Studiare il pezzo che sta per recitare in modo da capire: le parole, il contesto in cui il personaggio si trova, il motivo per cui pronuncia tali parole e la storia. 

2) Avere una propria idea ed opinione sul personaggio che deve interpretare: chi è, che ruolo ha nella storia, che carattere ha, qual’è la sua professione, cosa vuole, cosa non vuole, quali sono le sue relazioni con gli altri personaggi, quali sono le sue abilità, una descrizione fisica, un suo abbigliamento, dove vive, in quale secolo vive, qual’è il messaggio che vuole trasmettere e quali sono la sua psicologia e filosofia.

Per esempio:

Se il mio personaggio fosse Shrek, dovrei studiarne le caratteristiche: è l’orco protagonista principale dell’omonimo film, ha un carattere burbero, scontroso, impaziente, tuttavia buono e simpatico. 
E’ una specie di eremita,  vuole vivere in santa pace senza persone che lo disturbano, non sopporta i cambiamenti di abitudini, i migliori amici di Shrek sono l’asino Ciuchino e il Gatto con gli stivali, è sposato con Fiona una principessa trasformata in un’orchessa da una strega. Nonostante siano amici, Shrek spesso tratta Ciuchino con molta durezza specialmente quando il somaro risulta troppo scocciante, ha un lato più moderato con Fiona e si dimostra più comprensivo con il Gatto con gli stivali.
Le sue abilità sono tante: Shrek è dotato di una forza sovrumana, agilità e resistenza fuori dalle caratteristiche di un essere umano. Poi è molto intelligente infatti quando deve combattere contro i suoi nemici usa sia l’intelletto che la forza per concepire l’istinto matematico adatto per sconfiggere gli avversari. Shrek indossa un abbigliamento semplice, vive da solo in una palude… ecc ecc

3) Comprendere il contesto storico in cui si trova il personaggio con le mode, le invenzioni, il potere politico, la forma di governo, la mentalità dell’epoca, i problemi, i pregi e l’atteggiamento verso la società di quel tempo.

Per esempio:

Se il mio personaggio fosse Oliver Twist, dovrei sapere che vive nella Londra Vittoriana: si chiamava così perché a quel tempo la regina Vittoria sedeva al trono, la forma di governo era la monarchia costituzionale, le persone appartenenti alla società vittoriana erano piene di contraddizioni: essi credevano in Dio, ma anche nella scienza e nel progresso. Durante il XIX secolo si poté assistere alle più grandi invenzioni della storia: La prima ferrovia, l’impermeabile, la prima teoria atomica, la fotografia, il gas illuminante, le lampade elettriche, la stenografia, il Tennis e il Mitra. Purtroppo Londra fu anche una città governata dall’ingiustizia e dalla prepotenza: le Workhouses erano case d’istituto controllate dalla chiesa dove vivevano i poveri, gli orfani, le donne vedove, gli infermi e i vecchi. Le loro uniche compagne erano la fame e la miseria… ecc ecc

4) A seconda del personaggio proposto, l’attore deve essere capace di cambiare tono, volume ed impostazione della voce: se deve interpretare  Pippo della Disney, dovrà immedesimarsi nel personaggio stesso: cane alto, dinoccolato, un po goffo e sbadato. Avrà una voce nasale abbastanza tranquilla (in originale più alta), una maschera facciale sempre sorridente e un impostazione ottimistica (dipende sempre a seconda delle emozioni). 

Giovanni

“Cos’è per me la Recitazione” (Nicolò)

Tendenzialmente, almeno per me, è un modo di esprimere ciò che ho dentro (concetto visto e rivisto, ma vero). Un modo per portare un qualcosa a chi mi guarda, che sia un consiglio oppure un insegnamento, un concetto, delle volte anche un semplice diversivo dalla triste realtà, in cui le persone si ritrovano a combattere, spesse volte uscendone sconfitti.

Mi ricordo ancora un giorno particolare quando, dopo uno spettacolo musical al quale presi parte, una signora si avvicinò a me ringraziandomi di averle concesso un’ora di svago, sorrisi e pianti, dove dimenticò tutti i problemi che aveva a casa in quel momento.

Beh, quel giorno compresi che facendo questo affascinante lavoro, ero in grado di far dimenticare anche solo per un’ora e mezza la tristezza che a volte attanaglia la nostra vita. Questo, è il motivo per cui io considero la recitazione la mia passione migliore, più bella ed affascinante della mia vita.

Consigli:

1) Emozionati.

2) Emoziona.

3) Sii credibile e reale, perchè tu esisti in quella scena e con te il tuo personaggio.

4)Non vergognarti di te stesso.

Nicolò

 

 

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